Aldilà by Julia Alvarez

Aldilà by Julia Alvarez

autore:Julia Alvarez [Julia Alvarez]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788894833621
Google: 9Rm8zgEACAAJ
editore: Black Coffee
pubblicato: 2021-02-15T17:16:56+00:00


SETTE

Gli oggetti nello specchietto sono più vicini di quanto sembrino

Mentre si reca all’appuntamento con le sorelle, Antonia non riesce a smettere di pensare a Estela. E non si preoccupa solo di trovare una soluzione all’immediato problema, ma anche di cosa ne sarà di quella bambina con un bambino.

Sul passo di montagna vede un’auto ferma nel punto panoramico; un uomo e una donna si indicano a vicenda il paesaggio. Lei non farà più una cosa simile con Sam. Hai voglia a sorsini e stretti sentieri: il dolore continua imperterrito a tenderle imboscate nei momenti più inaspettati, aggredisce le nicchie, le fessure, le crepe attraverso cui l’amore ha affondato le radici nella sua esistenza e lo estirpa brutalmente, con quel rumore d’erba strappata dal terreno.

Antonia riconosce il punto in cui nel sogno finisce fuori strada. Ora non c’è la neve, niente ghiaccio che possa catapultarla giù lungo il fianco della montagna, niente brina sul parabrezza. Dietro gli alberi aleggia un’impercettibile aureola verde oro. La primavera, finalmente. La stagione preferita di Sam.

È da un po’ che ascolta questo podcast in cui una psicoterapeuta rimasta vedova di recente racconta la sua esperienza, come affronta la perdita e il dolore. Dice cose piuttosto sensate, anzi, cita spesso alcune delle sue frasi preferite, come nel bel mezzo dell’inverno… un’invincibile estate. In tempi bui l’occhio inizia a vedere e via discorrendo, ma anziché sentirsi confortata, Antonia avverte un pizzico di fastidio. Cos’ha che non va? Ascolta podcast, legge libri sull’elaborazione del lutto, cerca risposte alle sue domande, eppure ogni spunto che le viene offerto la disturba. Ha già provato di tutto, e indovinate? Non funziona niente.

L’analista vedova tira fuori Rilke. Un altro grande classico. L’amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano. Siamo qui forse per dire: casa, ponte, fontana… ¿Cómo se dice parir, me duele, tengo hambre, tengo miedo? (Di nuovo Estela che affiora). In una lettera a una sua cara amica, una certa contessa con troppi cognomi, Rilke ebbe un’intuizione magnifica, dice l’analista vedova. Però non vuole sbagliarla, datele un secondo per ritrovare la citazione. Rumore di pagine sfogliate e poi la donna che legge, La morte non può ferirci senza, allo stesso tempo, innalzarci a una più perfetta comprensione di questo essere e di noi stessi.

Forse adesso Antonia capisce Sam meglio di prima? O se stessa? Forse, col tempo. È tutto troppo fresco, anche se il primo anniversario si avvicina a grandi balzi e più di così non può chiedere alla pazienza altrui. Ora come ora non le importa di capire; ha bisogno di interrompere quel lento sgocciolio dello spirito, di tappare la falla che le si è aperta nel cuore.

Spegne la psicoterapeuta vedova e mette su una registrazione che le ha mandato Izzy. Un medium che comunica con i morti. Izzy aveva partecipato a una seduta di gruppo in un auditorium gremito e quello aveva scelto lei come aiutante da far salire sul palco, conquistandosi all’istante l’amore eterno della donna, sempre bisognosa delle attenzioni altrui. Izzy, dall’altra parte c’è qualcuno che cerca di entrare in contatto con lei.



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